01-11-14

 

AUTUNNO A TEATRO 2013

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Arcidosso (GR)

Teatro degli Unanimi

 

Gli Spettacoli

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Sabato 2 Novembre 2013 -  ore 21.15

Arcidosso - Teatro degli Unanimi

 

I TEATRANTI DI FABIO CICALONI (Grosseto) in:

IN PRINCIPIO ERA IL TRIO

di Anna Marchesini, Tullio Solenghi
e Massimo Lopez


Regia di Fabio Cicaloni


con (in ordine di apparizione):
Fabio Cicaloni, Andrea Ferrari, Nicola Draoli,
Fabrizio Cattarulla, Bernardino Tartaglia 

Trama:

Philippe e Juliette non riescono più a stimolare il loro rapporto di coppia
e, dopo l’ennesimo tentativo fallito, Juliette decide di fare una sorpresa
al marito adottando un bambino. I due restano molto sorpresi, però,
quando viene affidato loro Andrej, un “bambino” di 45 anni. In verità
si scopre che Andrej si è finto tale solo perché innamorato di Juliette e
così ne diventa l’amante, sacrificando anche Italo, il vero amante della
madre. Quando Philippe si accorge del tradimento della moglie, sfida
a duello Andrej in una vera e propria corrida, ma rimane ucciso. Al
funerale di Philippe sono presenti la vedova, non proprio inconsolabile,
ed altri personaggi che conversano per diversi minuti esprimendosi
esclusivamente con luoghi comuni. Ma la vicenda non termina con la
morte di Philippe, bensì con il suo fantasma che si riappropria del suo
ruolo di marito in una vicenda ai confini della realtà.
 

Note di regia
Lo spettacolo dello storico Trio debuttò nel 1990 e diventò in pochissimo
tempo campione d’incassi. Il successo dell’opera non si
deve solo alla straordinaria bravura dei suoi autori e interpreti,
bensì all’estremizzazione della pochade francese di fine Ottocento.
Senza vere pretese d’arte, discendente dell’antica commedia classica,
la pochade intende riprendere comicamente e in modo più
o meno piccante, gli intrighi e avventure di personaggi eccitati e
vogliosetti, le marachelle coniugali, gli equivoci galanti e i ridicoli
contrattempi, solitamente in ambiente di piacere spicciolo, con esibizioni
di alcove, e abbondanza di macchiette più o meno stereotipate.
In tal senso lo spettacolo vuol proprio essere una commedia
senza alcuna morale, senza un messaggio culturale e senza alcuna
pretesa letteraria, salvo per le numerose citazioni che, per analogia
o associazione di idee, esplodono in interventi spumeggianti che
sorprendono e assalgono lo spettatore. In questa versione a cinque
attori il regista ha voluto salvaguardare le espressioni mimiche e
vocali dei protagonisti originali, riproponendo i personaggi come
vere e proprie maschere del teatro dell’assurdo.

 

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Sabato 9 Novembre 2013 -  ore 21.15

Arcidosso - Teatro degli Unanimi

 

“Centro Art.Cult. LOTUS (Piombino)”

IL VANGELO DEI BUFFI

 di Ugo Chiti

Adattamento testo e Regia di Chiara Migliorini, Fernando Giobbi

 

Con

Gloria Bartolini, Cristina Esposito, Fernando
Giobbi, Irene Lippi, Giusy Mazza, Chiara
Migliorini, Alessandro Pachi, Michele Paoletti,
Laura Passarella, Sandro Sandri.
 

Luci e fonica:

Renzo Galgani, Francesca Tozzi

 

Riprendendo nuovamente la ricerca sulla Memoria affrontata a
partire dal 2009, con testi di Chiti ambientati poco prima e durante
la seconda guerra mondiale, il gruppo Lotus mette in scena
Il Vangelo dei Buffi, vagamente ambientato nel secondo dopoguerra;
si tratta di una commedia che mette in scena le avventure
e i vagabondaggi di Gesù Cristo attraverso la campagna toscana.
L’azione si apre con il ‘reclutamento’ di Pietro, che abbandona
una madre egoista e dispotica per seguire Gesù; ai due si unisce
poco dopo il giovane e ingenuo Giovanni.
Segue una serie di bizzarri incontri con personaggi diversi, realistici,
surreali o simbolici. Toni comico-grotteschi si alternano ad
accenti tragici. Emerge il ritratto di un’umanità crudele, tradita e,
soprattutto, sola.
“Il vangelo dei buffi” fa parte della trilogia “la recita del popolo
fantastico” un viaggio nell’immaginario popolare toscano
che prende spunto da una personale rielaborazione di racconti e
suggestioni della tradizione orale.
L’opera nelle sue tre parti tende a rivalorizzare l’uso della lingua
toscana, il cui uso spettacolare sembra troppo spesso limitarsi
ai suoi aspetti meramente vernacolari o banalmente comici. Nel
teatro invece il toscano si riappropria interamente della sua forza
espressiva, diventando una potente ed efficacissima lingua teatrale,
un ottimo strumento al servizio di una drammaturgia che,
percorrendo un’ampia gamma di registri, affronta in modo non
scontato e con sguardo disincantato ‘grandi temi’ come la religiosità
popolare, la Resistenza, l’infanzia negata.
Attendiamo con curiosità lo spettacolo propostoci dalla compagnia
Lotus alla loro prima esibizione sul palco degli Unanimi.

 

 

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Sabato 16 Novembre 2013 -  ore 21.15

Arcidosso - Teatro degli Unanimi

 

Lab. Teatrale RIDI PAGLIACCIO (Grosseto) in:

FALSTAFF...E
LE ALLEGRE
BARUFFE DI WINDSOR

di William Shakespeare

 

Regia di Giacomo Moscato

 

con:

Giacomo Moscato, Gianluca Guelfi, Fabrizio
Bonifazi, Andrea Strati, Anna Davì, Laura
Sbrana Adorni, Manuela Montecchi, Marco
Frassinetti, Luca Peretti, Gabriele Fanciulli,
Gemma Collecchi, Giuseppe De Rosa
 

Costumi: Luisa Lenzerini
Trucchi speciali: Fabrizio Bonifazi
Acconciature: Mauro of Rome

 

Trama

John Falstaff, con ogni probabilità, è il personaggio più sbruffone,
irriverente, cialtrone, buffo, scorretto, buontempone,
esagerato, amaro, impenitente… di tutto il teatro elisabettiano.
La leggenda racconta che la regina Elisabetta I in persona
fosse una sua fan: dopo aver riso a crepapelle delle sue
gag strepitose nell’Enrico IV, infatti, chiese a Shakespeare di
scrivere un’altra commedia che avesse Falstaff per protagonista.
Il testo che ne scaturì fu il celebre Le allegre comari
di Windsor, e il vecchio Falstaff salì per sempre nell’Olimpo
dei personaggi immortali: secoli dopo, Giuseppe Verdi gli
ha dedicato un’opera straordinaria, Orson Welles un film ed
un’interpretazione memorabili, il Teatro alcune delle più belle
interpretazioni della storia.
Questo spettacolo si propone di far riscoprire al pubblico teatrale
l’ineguagliabile vivacità del personaggio, l’energia corpulenta
che sprigiona ad ogni suo movimento, lo spassoso entusiasmo
che suscita ad ogni sua battuta; il tutto, in una sorta di summa
delle opere che lo ritraggono, trionfo di un mito individuale, ma
anche di un incredibile coro di personaggi celeberrimi: dal giovane
Enrico V al furente Mastro Ford, dalle comari Meg e Alice alla
pettegola Monna Quickly, dalla proverbiale ostessa della Giarrettiera
al tenero e indifeso Silence.

 

 

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Sabato 23 Novembre 2013 -  ore 21.15

Arcidosso - Teatro degli Unanimi

 

Gruppo Teatrale "IL CANOVACCIO" (Pisa) in:

OTTO DONNE E UN MISTERO

di R. Thomas

 

Regia: Giuseppe Raimo

 

con:

 Silvia Lazzeri, Flavia Berti Lorenzi,
Paola Pistolesi, Sabrina Davini,
Joanne Lorelli, Cristiana Bellagotti,
Giusy Elia, Katuscia Cerbioni

 

Trama

8 donne e un mistero è una commedia brillante tinta di “giallo”
Un’isolata magione nella campagna ammantata di neve. Una famiglia
è riunita per le vacanze...ma non ci sarà alcuna festa: il
loro amato capofamiglia è stato assassinato!
L’omicida non può che essere una delle otto donne più vicine
all’uomo di casa. E’ stata la sua potente moglie? La sua cognata
zitella? La sua tirchia suocera? O forse l’insolente cameriera o la
leale governante? O può essere stata una delle sue due giovani
e graziose figlie? Una visita a sorpresa dell’affascinante sorella
della vittima trasforma l’investigazione in una giornata di isterismi
e rivalità.
Oscuri segreti di famiglia insaporiscono situazioni al limite del
comico; il mistero della psiche femminile è rivelato.
Otto donne. tutte sospettate. Ciascuna ha un movente. Ciascuna
ha un segreto. Belle, tempestose, intelligenti, sensuali e pericolose…
Una di loro è colpevole. Quale?
Il gioco al massacro delle accuse reciproche alla ricerca del colpevole,
mette in luce la parte nascosta delle relazioni che intercorrono
all’interno della famiglia. Le otto splendide protagoniste
sono obbligate a confrontarsi con il lato oscuro della loro personalità,
con i vizi, le ambizioni, troppo spesso celate per il quieto
vivere borghese.

 

 

 

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Venerdì 29 Novembre 2013

Sabato 30 Novembre 2013 -  ore 21.15

Arcidosso - Teatro degli Unanimi

 

Compagnia Teatrale "Né Arte Né Parte" (Arcidosso) in:

QUANDO SOFFIA IL LIBECCIO

LA STORIA DEL BRIGANTE
DOMENICO TIBURZI
INTRECCIATA CON MITI E LEGGENDE
DELLA TERRA CHIAMATA MAREMMA

 

di e con Davide Bardi

 

Silenzio, solitudine, distese di grano, viti, ulivi. Il vento libeccio
che come un respiro, si fa avvertire ora più piano, ora più forte. Lo
sguardo e la mente che si perdono ad osservare. La Maremma, la
terra dove il tempo ha fatto sosta e si riposa come sdraiato su di
un campo di grano sotto un cielo azzurro.
“Quando soffia il libeccio” è una intensa e avvincente performance
di miti, leggende e storie della terra chiamata Maremma,
una parte della Toscana al centro dello “stivale” affacciata sul
mar Tirreno, culla della civiltà etrusca, di malaria nelle zone paludose
e di siccità in quelle aride, casa di contadini e di briganti,
di butteri e dei loro cavalli. E poi il libeccio, il vento africano, quel
vento caldo che quando soffia non promette mai niente di buono.
Uno spettacolo che, come un soffio di vento, attraversa le vicende
di una terra dura, aspra, infernale ma al tempo stesso bella,
profonda e viva, seguendo strani personaggi e percorrendo ogni
pietra, ogni albero, ogni animale… ogni uomo che la abita con
gli occhi incerti tra sorriso e pianto.
Al centro dello spettacolo la vicenda del brigante Domenico Tiburzi,
il Re della Maremma, l’uomo che per i 40 anni della sua latitanza ha
avuto il libeccio come coperta e le stelle come soffitto. All’interno
del racconto troveranno spazio le vele delle navi saracene, i pirati
del crudele corsaro Ariodeno Barbarossa, il fascino e la grinta della
giovane Margherita Marsili e poi ancora i nitriti dei cavalli dei butteri,
i cowboy della Maremma e le bellezze delle fanciulle etrusche.
La presenza della musica è molto forte: le ballate tradizionali e
folkloristiche eseguite sono lo specchio più immediato e sincero
di un pathos caldo come il sole che in agosto brucia i campi di
grano, caldo come il sole dell’estate maremmana.
“Quando soffia il libeccio”: un intreccio di storie e musiche antiche
e contemporanee, nel tentativo di dar voce alla Maremma e
a chi non ha mai smesso di maledirla e di amarla.

 

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Ultimo aggiornamento:  01-11-14